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Stampede Queen A Night At The Cockfights Cover
Artist: Stampede Queen
Location: Canada
Line-up: Zack Daniels (guitar, lead vocals), BB Leghorn (bass, vocals), Lynyrd Deville (drums, vocals), Daniel Lee Damage (guitar, vocals)
Album: A Night At The Cockfights
Label & Pubblication Year: Perris Records, 2004
Tracklist: Never Turn Your Back On Rock 'n' Roll / Woman in a Fast Car / Sunshine Annie / Mister Saturday Night / Daisy Mae / Get Up / Dee Dee Dominator / Freewheeler / Devil's Glove / High Till I Die / Wet Velvet / Animal Love / Livin on Ten 24/7 / Stampede Queen
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Oh Exploders, la Perris Records si è messa a ristampare una manciata di gioiellini, così assieme ai Machinegun Kelly, è arrivato il momento per "A Night At The Cockfights", originariamente inciso nel 2001 dai canadesi Stampede Queen. La tracklist di questa nuova edizione viene allungata dall'inserimento di 3 composizioni provenienti dall'Ep "Four Jacks", che essendo stato registrato nel 2002 con l'unico intento della promozione via web, non è stato successivamente mixato e masterizzato. I pezzi provenienti da "Four Jacks" sono: "Never Turn Your Back On Rock 'n' Roll", "High Till I Die" e "Get Up". Maledizione, gli Stampede Queen sono una forza del rock'n'roll; quello senza tempo, marcio ed alcolizzato, figlio del divertimento più sfrenato e capace di piazzarti in testa il ritornello giusto dopo il primo ascolto. Questi 4 veri rockers canadesi, riprendono l'insegnamento di mostri sacri quali Ac/Dc e Kiss senza dimenticare i loro compatrioti Helix e lo street rock 80's di Junkyard, Cinderella e Guns'n'Roses. L'apertuta non è più come in origine, ma si rivolge alla song per la quale è stato estratto il video di debutto della band, vale a dire "Never Turn Your Back On Rock 'n' Roll". E' subito un tripudio di riffs sculettanti, ritmi pulsanti, cori anthemici e voci catramose. La opener originaria arriva subito dopo con "Woman In A Fast Cars", presemte anche sul primo volume della compilation "Hollywood Hairspary" edita da Perris Records. Ci troviamo così di fronte ad un semplice e grande manifesto di quello che è marcio party rock all'ennesima potenza! Si balla con i ritmi tambureggianti di "Sunshine Annie", graziata dalla fuga della chitarra solista e da catchy chorus di facile assimilazione. Il fragore di un'area apre "Mister Saturday Night" capace di evocare le gesta dei grandi Helix del periodo "Wild in the Streets" ('87). Il piedino continua a tenere il ritmo con un'altra song da sballo totale quale "Daisy Mae". Dopo "Get Up" che corre fra AcDc e Cinderella arriva "Dee Dee Dominator"; la voce di Zack Daniels si fa più bassa e rauca, le atmosfere diventano più pesanti, ma la magia che gli Stampede Queen continuano a diffondere tramite i loro amplificatori rimane intatta. "Freewheeler" alterna ottime melodie con parti più slow, fra accenni bluesy e riffs provenienti dai seminali Ac/Dc. Si prosegue con le toste"Devil's Gone" e "High Till I Die" per arrivare poi alla tepida e lenta "Wet Velvet", una bluesy rock song che si trascina per gran parte della propria durata su territori ascustici, prima del crescendo finale, capace, in alcuni suoi tratti di mostrare caratteristiche vicine ai The Doors. Brian Vollmer ed i suoi Helix, guai a chi non li conosce, ritornano nella sanguigna prestanza di "Animal Love", la mia song preferita dell'intero lavoro. C'è ancora tempo per dare modo a Zack Daniels di utilizzare i toni più bassi della propria voce con "Livin' On Ten 24/7", una song inchiodata a metà fra l'anima blues e quella street rock della band. A concludere arriva l'autocelebrativa "Stampede Queen" che torna a girare sui territori dediti al divertimento totale. "A Night At The Cockfights" è un album che non presenta cedimento alcuno, suonato nella maniera migliore da questi 4 cowboys canadesi che sanno gettare quintali di benzina sul fuoco. In poche parole: un'incandescente inferno di rock'n'roll pronto a deliziare i vostri timpani. Exploders... fuori le palanche, l'acquisto è d'obbligo!

Recensione realizzata da Bruno Rossi
Vote: 8